On-premise vs Cloud: quale soluzione scegliere per la tua azienda?
Quando un’organizzazione decide come gestire la propria infrastruttura IT e proteggere i dati aziendali, non si tratta solo di una scelta tecnologica: è una decisione strategica. La scelta tra infrastruttura on-site (on-premise) e infrastruttura cloud ha implicazioni su costi operativi, flessibilità, sicurezza, continuità del business e capacità di restare competitivi nel tempo.
Esploriamo insieme le caratteristiche delle due alternative, i principali vantaggi e i limiti.
Soluzione on-premise: che cosa significa e cosa implica
Per “on-premise” intendiamo un’infrastruttura in cui l’azienda acquista e gestisce internamente i server fisici, il software, lo storage e tutto ciò che serve per l’IT. I sistemi risiedono presso i locali aziendali o in data center gestiti dall’azienda stessa, e la gestione è interna.
Questo modello è ancora molto diffuso in particolare nelle aziende che hanno requisiti stringenti di controllo, sicurezza o compliance.
I vantaggi della soluzione On-premise
- Il controllo totale sull’infrastruttura: l’azienda decide configurazioni, policy, accessi, backup, senza dipendere da un provider esterno.
- Un livello elevato di personalizzazione: se ci sono sistemi legacy, applicazioni fortemente integrate o esigenze specifiche, l’on-premise permette di modellare l’infrastruttura su misura.
- Possibile convenienza nel lungo termine se l’azienda ha già investito in infrastruttura, ha carichi di lavoro stabili e vuole ammortizzare gli investimenti.
I limiti della soluzione On-premise
- Occorre un investimento iniziale elevato: hardware, licenze software, infrastruttura di raffreddamento e alimentazione, spazio fisico, etc.
- I costi operativi (manutenzione, aggiornamenti, energia elettrica, raffreddamento, personale IT interno) restano a carico dell’azienda.
- Scalare l’infrastruttura è più lento e richiede ulteriore investimento: ad esempio, per aumentare capacità di storage o potenza di calcolo, bisogna acquistare nuovo hardware, installarlo, configurarlo.
- I rischi logistici restano: guasti, malfunzionamenti hardware, eventi ambientali o fisici sono gestiti internamente.
Soluzione cloud: perché sempre più aziende la considerano
Con il modello cloud, i dati, le applicazioni e l’infrastruttura sono ospitati da un provider esterno (in Italia o in Europa) e l’azienda accede via Internet. Non è necessario possedere fisicamente i server: si paga tipicamente in base all’utilizzo (modello pay-as-you-go).
I vantaggi della soluzione Cloud
- Riduzione quasi immediata dell’investimento iniziale: non occorre acquistare fisicamente server, storage, cablaggi, infrastruttura fisica.
- Scalabilità elevata: in caso di aumento della domanda (picchi stagionali, nuovi progetti, crescita aziendale), è relativamente semplice aumentare le risorse senza attendere tempi lunghi o acquistare hardware nuovo.
- Il provider di cloud offre alta disponibilità, backup, ridondanza, e spesso datacenter certificati. Ad esempio, in Italia è possibile scegliere data center in UE o in Italia per motivi di compliance.
- In molti casi, minori costi operativi legati alla gestione quotidiana dell’infrastruttura (energia, raffreddamento, manutenzione hardware).
- La migrazione al cloud consente da subito di ridurre costi fissi, gestire risorse in modo più flessibile e liberare il team IT da attività operative.
I limiti della soluzione Cloud
- Anche se il costo iniziale è basso, il modello ricorrente può crescere in modo significativo se non controllato: le spese operative possono diventare elevate.
- L’azienda dipende dal provider scelto: SLA, connettività, sicurezza, posizionamento dei dati diventano elementi critici.
- Il livello di customizzazione può essere inferiore rispetto ad un’infrastruttura completamente progettata e gestita internamente.
- Occorre una connessione Internet affidabile e performante: se la connettività è instabile o lenta, le prestazioni possono risentirne.
On-premise o cloud: come scegliere?
La scelta migliore dipende dalle caratteristiche specifiche dell’azienda: budget, struttura IT, esigenze di compliance, carichi di lavoro, competenze interne.
Budget disponibile
Se l’azienda vuole minimizzare l’investimento iniziale e preferisce distribuire la spesa nel tempo, il cloud può essere la scelta più accessibile. Se invece l’azienda ha già un data center, hardware e team IT e può sostenere l’investimento, l’on-premise può risultare vantaggioso.
Controllo e sicurezza dei dati
In settori regolamentati (es. sanità, PA, finanza) in Italia la gestione locale dei dati o all’interno di data center certificati può essere un requisito. L’on-premise offre il massimo controllo. Il cloud può andare bene se si scelgono provider con data center in Italia/UE e contratti che rispettino il GDPR e la Direttiva NIS2.
Scalabilità e flessibilità
Se l’azienda prevede variazioni significative nei carichi di lavoro, crescita rapida, progetti con picchi, il cloud è molto più flessibile. Se invece le esigenze sono stabili e prevedibili, l’on-premise può essere sufficiente.
Competenze IT interne
Gestire on-premise richiede un team IT qualificato, pronto ad aggiornamenti, manutenzioni, sicurezza. Se il team interno è limitato o l’azienda preferisce delegare, il cloud riduce il carico operativo.
Costi operativi e nascosti
Non va sottovalutato che anche nel cloud ci sono costi da considerare (uscita dati, licenze, traffico, integrazioni). I costi operativi del cloud vanno analizzati con attenzione perché il modello a canone può accumulare spese nel lungo periodo.
In molti casi, per le aziende italiane la soluzione ottimale è un modello ibrido: tenere infrastrutture critiche on-premise e spostare nel cloud servizi meno sensibili o con carichi variabili. Questo consente di bilanciare controllo, sicurezza e flessibilità.
La soluzione migliore nasce da un'analisi condivisa
La scelta tra on-premise e cloud è una decisione strategica che va valutata nel contesto specifico della tua azienda. A volte il cloud può offrire risparmi significativi, ma non è sempre la scelta migliore per ogni contesto. Valutare budget, sicurezza, scalabilità, competenze interne e carichi di lavoro è fondamentale.
Il primo passo è un’analisi TCO dettagliata considerando investimenti hardware e software, costi operativi, gestione, manutenzione, rischi di downtime per poi confrontare con l’offerta cloud, incluso tutto ciò che comporta (traffico dati, licenze, supporto).
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