Cloud PA e prossime sfide: è in questo campo che si concentrano molti dei progetti delle amministrazioni pubbliche in questo 2023.
Dallo scorso dicembre, infatti, è operativo il PSN, Polo Strategico Nazionale, realizzato nel rispetto della timeline prevista dal PNRR. Gran parte della PA italiana ha ora il compito di avviare il processo di migrazione di dati e servizi critici e strategici sulla nuova infrastruttura.
Il PSN rappresenterà una svolta e un’opportunità non solo per le 280 amministrazioni comprese nel perimetro (tutte le amministrazioni centrali, le Aziende Sanitarie Locali, le regioni, le città metropolitane, i comuni con più di 250 mila abitanti), bensì per tutta la pubblica amministrazione, che comprende enti di tutte le dimensioni.
Trasversalmente, infatti, anche gli enti locali più piccoli potranno avvalersi dei benefici derivanti dal PSN, e migliorare così sia la qualità dei servizi erogati ai cittadini di riferimento sia la sicurezza dei propri dati. La piena attivazione del Polo Strategico Nazionale, infatti, ha creato un framework nuovo, nel quale il passaggio al Cloud per la PA diventa un concetto meno ostico, più familiare e più concreto, anche negli enti con minore capacità di trasformazione tecnologica. In breve, Il PSN è un passaggio storico per la PA italiana, che accresce la consapevolezza di dover avanzare senza indugi nella migrazione al Cloud.
Va detto che della necessità di dismettere circa 11mila data center delle amministrazioni italiane, considerati poco sicuri ed energivori, si parla dal 2012; più recentemente, la determinazione 628/2021 dell’AGID sul nuovo processo di migrazione, al punto 3, indica il 28 febbraio 2023 come data ultima entro la quale ogni ente era chiamato a inviare al Dipartimento Trasformazione Digitale il proprio piano di migrazione.
A che punto sono gli enti? Di cosa necessitano?
La prova impegnativa del Cloud PA tra vantaggi e esigenze urgenti
I vantaggi del Cloud per la PA sono innegabili. Li riassume efficacemente AgID: “L’adozione dell’infrastruttura cloud consente di migliorare l'efficienza operativa dei sistemi ICT, di conseguire significative riduzioni di costi, di rendere più semplice ed economico l’aggiornamento dei software, di migliorare la sicurezza e la protezione dei dati e di velocizzare l’erogazione dei servizi a cittadini e imprese”.
Tuttavia, per gli enti di piccole dimensioni il percorso che porta a tali benefici è tutt’altro che semplice e lineare.
Innanzitutto, non tutte le amministrazioni sono adeguatamente sensibilizzate e competenti sul tema, sugli obiettivi, sui passaggi operativi del processo di migrazione e sulle opportunità offerte dall’infrastruttura Cloud per la PA.
Parallelamente, l’individuazione di tecnologie, di infrastrutture cloud affidabili e resilienti e soluzioni è un passaggio tanto cruciale quanto complesso da compiere in autonomia.
Infine, c’è il tema delle competenze interne agli enti, che soffrono l’assenza di professionisti specializzati.
Per fare fronte a queste difficoltà, la strategia Cloud delineata da AgID ha previsto un percorso di qualificazione per i soggetti pubblici e privati che intendessero fornire servizi cloud alla PA. Il concetto di partenariato pubblico /privato si sta rivelando fondamentale per la trasformazione digitale degli enti pubblici.
Non solo le multinazionali tecnologiche, ma anche player di minori dimensioni possono essere partner adeguati allo scopo, come prevede l’apertura del mercato alle Piccole e Medie Imprese (PMI) determinata da AgID e trasferita all’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale, il 19 gennaio scorso.
È in questo contesto di grande attenzione alle competenze, alla qualità delle proposte tecnologiche e alla cybersicurezza che opera Dilaxia, digital transformation company al servizio di imprese private ed enti pubblici.
Software in cloud a riuso gratuito: i vantaggi a partire dalla gestione documentale
Tra i primi obiettivi di un’amministrazione pubblica c’è il miglioramento dei propri flussi di lavoro. Razionalizzare e snellire i workflow e la gestione documentale semplifica l’esperienza dei dipendenti e dei cittadini di riferimento.
Tra le soluzioni offerte da Dilaxia c’è BABEL, un software a riuso gratuito che la società ha contribuito a realizzare, che implementa e manutiene costantemente, a vantaggio di tutti gli Enti pubblici e ASL che vogliano usufruirne.
La soluzione permette di gestire protocolli, determine, delibere e Pec da un’unica Scrivania Virtuale. Inoltre, non richiede la gestione dei sistemi.
Grazie alla sua esperienza di cooperazione diretta con la PA, Dilaxia è un partner ideale in questa fase di migrazione al Cloud per la PA.