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La consulenza GDPR: a chi serve, a cosa serve e quali vantaggi porta

Riguardo al trattamento dei dati personali, normato a livello europeo con il Regolamento UE n. 2016/679/ (conosciuto come GDPR - General Data Protection Regulation), la piena compliance delle aziende italiane è ancora una chimera.
Raggiungere una effettiva conformità alla normativa sulla privacy, infatti, implica l’elaborazione di un nuovo modello di gestione dei dati personali. Nella maggior parte dei casi, le competenze interne alle aziende si rivelano insufficienti, pertanto una consulenza GDPR si rende necessaria e, ormai, persino improrogabile.

Soprattutto le piccole e medie imprese faticano a comprendere l’importanza del GDPR e sono portate a sottovalutare sia i rischi relativi alla mancata compliance, sia i vantaggi che derivano invece dall’adeguamento puntuale delle prescrizioni di Legge. Proteggere la privacy e i dati personali, difatti, non è solo un obbligo, ma anche un’occasione di aumento della competitività aziendale.

La presenza in azienda di un DPO (Data Protection Officer), che possa supportare l’azienda nella gestione dei processi di gestione privacy,  è obbligatoria solo per le pubbliche amministrazioni e le aziende che effettuano specifici trattamenti di dati, mentre è di adozione facoltativa per quelle aziende che lo ritengono strategico per la protezione dei trattamenti effettuati nello svolgimento delle proprie attività. Detto questo, comprendere come ridisegnare l’operatività quotidiana e tutti i processi produttivi, amministrativi e commerciali in ottica di protezione dei dati personali diventa un’impresa molto ardua: occorrono, da una parte, una particolare familiarità con la complessa materia “data protection" e, dall’altra, la conoscenza della peculiare operatività aziendale.

Nonostante le evidenti carenze e difficoltà all’interno delle aziende, però, l’adeguamento alla normativa sulla privacy e protezione dei dati personali non è più rimandabile. Il perché è presto detto: stando ai dati riportati da GDPR Enforcement Tracker, l’Italia è stata interessata da un gran numero di provvedimenti sanzionatori alle aziende, pubbliche e private, per mancato adempimento o violazione intenzionale del GDPR, tanto da risultare al secondo posto in Europa.
Il Bel Paese, infatti, ha collezionato 246 multe (da aprile 2019 a marzo 2023) ed è seconda solo alla Spagna, giunta all’attuale record di 594 sanzioni.

Uno scenario normativo in evoluzione, che richiede specialisti in consulenza GDPR

L’Unione europea sembra intenzionata a rafforzare la legislazione in materia di protezione dei dati personali attraverso il conferimento di maggiori poteri di controllo e di sanzione alle agenzie regolatorie dei 27 paesi membri. Le imprese, dunque, sono in una morsa: alle difficoltà organizzative suddette, si aggiungerà presto un intensificarsi dei controlli da parte dell'Autorità Garante con un conseguente rincorsa all'adeguamento alla normativa vigente.

Per avere le maggiori possibilità di rimanere fuori dalla classifica di GDPR Enforce Tracker (prerogativa delle aziende compliant), la soluzione più rapida e conveniente è il ricorso a una consulenza GDPR. All’interno delle imprese, infatti, urge un contributo specialistico costantemente aggiornato.
Ogni team di consulenza GDPR dovrebbe essere in grado di portare al proprio cliente un bagaglio importante di esperienza, in termini organizzativi e tecnici, e, naturalmente, una conoscenza legale “dinamica”, cioè sempre aggiornata in tempo reale.

Il discrimine tra le molte realtà consulenziali presenti sul mercato, pertanto, passa innanzitutto dalla valutazione di questi elementi.

Consulenza GDPR: non solo rischi, ma anche vantaggi da cogliere

Il rischio di sanzioni, comunque, non è l’unica ragione per cercare una soluzione rapida alla non-compliance.

Una realtà di consulenza GDPR, infatti, ha anche un compito ulteriore: occuparsi dell’acquisizione di consapevolezza da parte del titolare o responsabile e dei dipendenti/collaboratori del proprio cliente, al fine di aprire la strada a una nuova organizzazione strutturata su un approccio basato sul rischio e misure di accountability (responsabilizzazione) che si ispirino ai principi di "privacy by design" e "privacy by default".

Una consulenza GDPR efficace, dunque, deve supportare il cliente in tutti gli aspetti della trasformazione necessaria al raggiungimento della compliance, adottando un approccio olistico, che miri a:

  • ridurre i rischi individuati in base a una specifica e personalizzata analisi (assessment e gap analysys) dei trattamenti di dati personali effettuati per lo svolgimento delle proprie attività;
  • ridurre i costi dei progetti di adeguamento, intervenendo solo sulle criticità riscontrate nella gap analysys;
  • creare una cultura aziendale in materia di privacy;
  • implementare strumenti digitali evoluti;
  • riorganizzare i processi, rendendoli conformi al GDPR e più efficienti.

La giusta compliance al GDPR aumenta il livello di competitività dell’azienda: nel mercato B2C, per esempio, è sempre più richiesta e necessaria la dimostrazione della privacy compliance aziendale. Ma non solo: nell’era dell’Intelligenza Artificiale, dei Big Data, dei robot collaborativi e del marketing personalizzato la corretta gestione dei trattamenti di dati personali è la prerogativa di cui non si può più fare a meno.

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