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Migrazione al cloud: quali sono le sfide per l’IT Manager?

Oggi il 52% delle piccole e medie imprese italiane utilizza almeno un servizio cloud. Secondo l’ultimo rapporto pubblicato dall’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano, in Italia il mercato del cloud continua a crescere, tanto da aver superato nel 2022 i 4,5 miliardi di euro di valore. Le aziende scelgono la via della migrazione sulla “nuvola” per acquisire maggiore scalabilità, ridurre i costi e diminuire il gap tecnologico.

Il cloud ibrido, in particolare, è diventato ormai l’architettura dominante. Secondo l’IBM Transformation Index “State of Cloud” esiste, infatti, una forte correlazione tra l’adozione del cloud ibrido e i progressi nella trasformazione digitale: il 71% delle aziende intervistate da IBM ritiene che sia difficile realizzare il pieno potenziale della trasformazione digitale senza disporre di una solida strategia di cloud ibrido. 

Sempre secondo l’osservatorio del Polimi, nelle grandi aziende il cloud è ormai una certezza: il 44% delle applicazioni vengono erogate in cloud, in sostanziale parità con quanto avviene negli ambienti on premise. Gli IT manager si trovano di fronte a sistemi ibridi, distribuiti e complessi e devono trovare la strategia di migrazione più opportuna, in funzione degli obiettivi aziendali e dei vincoli progettuali e organizzativi. 

Ecco, dunque, cosa valutare quando si sceglie di migrare sul cloud.

Garantire la sicurezza di dati e applicazioni

Passare al cloud significa trasferire risorse, applicazioni e dati aziendali in un ambiente tecnologico scalabile e flessibile, ma soprattutto nuovo. Se in passato le maggiori preoccupazioni riguardavano la sicurezza, oggi la maggior parte delle organizzazioni ha compreso che le security policy messe in atto dai cloud provider sono più efficaci di quelle che potrebbe approntare un’azienda di medie dimensioni. 

Restano, tuttavia, i timori legati al fatto che la migrazione stessa sul cloud possa introdurre nuove vulnerabilità: ciò non dipende tanto dal cloud, quanto dalla presenza di preesistenti lacune in fatto di sicurezza in seno all’azienda. È, dunque, fondamentale esaminare le policy di classificazione e protezione dei dati già in uso, per valutare in che modo l’organizzazione ha messo in sicurezza i propri dati, processi e infrastrutture fino a quel momento e valutare se ci siano categorie di dati da mantenere on prem.

Scegliere l’ambiente giusto per la propria azienda

Legato al tema della sicurezza è quello della scelta dell’ambiente cloud più adatto alle esigenze di evoluzione e crescita dell’azienda. Si tratta, infatti, di far convergere e dialogare tra loro diversi ambienti affinché siano capaci di supportare rapidamente i cambiamenti e garantire nel lungo periodo la sostenibilità economica del business. Ecco perché quella dell’ambiente in cui indirizzare le proprie risorse è una scelta chiave

Innanzitutto, occorre decidere tra cloud pubblico e cloud privato. Nel primo caso l’infrastruttura IT è di proprietà del service provider che eroga i servizi su risorse condivise da più utenti, nel secondo caso l’azienda ha il pieno controllo dell’infrastruttura a lei dedicata. Per trarre il massimo dei vantaggi da entrambi i modelli, sempre più spesso ci si orienta oggi su soluzioni di hybrid e multicloud, che uniscono la flessibilità dei servizi alla personalizzazione sulle esigenze aziendali.

Orientarsi nella scelta tra IaaS e SaaS

Proprio perché incaricato di trovare la soluzione più adatta alla propria azienda, l’IT manager è chiamato anche a valutare l’opportunità di implementare veri e propri server su cloud o di spostare sul cloud soltanto i servizi. Due sono le principali strade percorribili: Infrastructure as a Service (IaaS) o Software as a service (SaaS). La differenza tecnica tra le due soluzioni sottintende una diversa esigenza aziendale.

Se l’organizzazione utilizza servizi standard, data base o webservice senza particolari personalizzazioni, si può pensare di optare efficacemente per la soluzione SaaS: i cloud provider infatti offrono già una molteplicità di servizi a cui attingere. Se, invece, l’organizzazione ha la necessità di utilizzare software e programmi configurati in modo avanzato, diventa più efficace una soluzione IaaS, per configurare servizi e installare sistemi operativi con software e personalizzazioni su uno e più server cloud.

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